Comunità energetiche

Le Comunità Energetiche e l'energia rinnovabile

Definizione di Comunità Energetica
Le Comunità Energetiche sono associazioni di consumatori e produttori di energia rinnovabile che collaborano per condividere e ottimizzare l'usodelle fonti energetiche pulite, con l'obiettivo di risparmiare, ridurre le emissioni di CO2 e favorire l'indipendenza energetica.

Funzionalità Specifiche
Le Comunità Energetiche consentono ai partecipanti di scambiare energia pulita tramite reti intelligenti, condividendo l'elettricità prodotta daipannelli fotovoltaici o da altre fonti rinnovabili. Inoltre, facilitano la gestione condivisa delle risorse energetiche, l'ottimizzazione dei consumi e lavendita dell'energia in eccesso.

Vantaggi Economici
I partecipanti alle Comunità Energetiche possono beneficiare di diversi vantaggi economici, tra cui il risparmio sui costi energetici grazie allacondivisione dell'energia autoprodotta, l'accesso a tariffe agevolate per l'energia verde e la possibilità di vendere l'energia in eccesso al mercato.Questo modello di condivisione e scambio di energia favorisce inoltre la decentralizzazione del mercato energetico, riducendo la dipendenza dagrandi fornitori e incoraggiando la produzione a livello locale.

Creazione Tecnica di una Comunità Energetica
Dal punto di vista tecnico, la creazione di una Comunità Energetica coinvolge l'installazione di infrastrutture di generazione distribuita, comeimpianti fotovoltaici, e la messa in opera di sistemi di monitoraggio e gestione intelligente dell'energia. È essenziale implementare infrastrutture direte avanzate, come smart meters e dispositivi di gestione dell'energia, per garantire il corretto funzionamento della condivisione energeticaall'interno della comunità.

Vantaggi Ambientali: Riduzione delle Emissioni di CO2
Le Comunità Energetiche contribuiscono attivamente alla riduzione delle emissioni di CO2 nell'atmosfera attraverso l'uso intensivo di energiarinnovabile. Facilitando l'adozione e l'utilizzo di fonti pulite e rinnovabili, queste comunità aiutano a diminuire la dipendenza dalle fonti fossili,riducendo così l'impatto ambientale e contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico.

Le comunità energetiche offrono una prospettiva avvincente e sostenibile per la gestione dell'energia, in linea con i principi della sostenibilitàambientale e dell'autoproduzione energetica su base locale.

Regolamentazione delle Comunità Energetiche in Italia

Quadro Normativo Esistente
In Italia, le Comunità Energetiche sono regolate da una serie di disposizioni normative che mirano a favorire la transizione verso un sistemaenergetico sostenibile e a promuovere la partecipazione attiva dei cittadini nell'ambito energetico. Questo quadro normativo comprende:

Comunità energetiche, normativa europea
Le Comunità Energetiche sono soggette a regolamentazione a livello europeo attraverso due atti normativi principali: la Direttiva sull'uso delleenergie rinnovabili 2018/2001 UE (RED II) e la Direttiva sulle regole comuni per il mercato interno dell'elettricità 2019/944 (IEM). Questi dueatti normativi sono parte del

Clean Energy for All European Package (CEP), una serie di azioni adottate nel 2019 per adattare il quadro della politica energetica europea eagevolare la transizione dalle fonti energetiche fossili alle energie rinnovabili.
La direttiva RED II impone agli Stati membri di garantire che entro il 2030 almeno il 32% del consumo finale lordo complessivo dell'Unioneprovenga da fonti rinnovabili e che almeno il 14% del consumo finale nel settore dei trasporti sia coperto da fonti rinnovabili. Diversamente, ladirettiva IEM ha introdotto nuovi attori a livello normativo per promuovere la partecipazione degli utenti finali e non finali nel mercato dell'energia elettrica.

Queste due direttive riconoscono istituzionalmente i concetti normativi di Comunità Energetiche e autoconsumo collettivo, consentendo così unsignificativo sviluppo di tali concetti a livello nazionale.

CER, la normativa italiana aggiornata
Per quanto riguarda la normativa sulle Comunità Energetiche in Italia, le leggi nazionali hanno incorporato la normativa europea (Direttiva Red II)in diverse fasi. Inizialmente, ciò è stato fatto tramite il Decreto Legge 162/19 ("Decreto Milleproroghe"), successivamente con il DecretoLegislativo 199/2021 e il Decreto Legislativo 210/2021.
Nello specifico, l'articolo 42-bis del Decreto Milleproroghe ha introdotto una regolamentazione transitoria per regolare una fase sperimentale diconfigurazione delle Comunità Energetiche, che includeva impianti alimentati da fonti rinnovabili con potenza inferiore a 200 kW ciascuno e unlimite di aggregazione degli impianti limitato a quelli collegati alla stessa cabina di trasformazione secondaria.

Il 4 gennaio 2023 è stata adottata la delibera ARERA nota come Tiad (Testo Integrato per l’Autoconsumo Diffuso), in aggiunta alle precedentidisposizioni sui Sistemi di produzione e consumo e sui Sistemi di distribuzione chiusi, emanate in conformità ai Decreti 199/21 e 210/21. Il Tiadregola i requisiti, le modalità e le procedure per accedere al servizio di autoconsumo diffuso (incluso l'autoconsumo collettivo, le ComunitàEnergetiche Rinnovabili, le Comunità Energetiche dei Cittadini e gli autoconsumatori individuali), aggiornando il quadro normativo esemplificando alcune procedure.

Questa delibera ha confermato molte disposizioni precedenti, come le definizioni delle varie configurazioni per l'autoconsumo e il diritto deisoggetti coinvolti a scegliere il proprio fornitore di energia, mentre ha apportato alcune modifiche per migliorare il quadro normativo.

Recentemente, la normativa sulle CER in Italia ha subito un'importante evoluzione. Con l'entrata in vigore del decreto CER il 24 gennaio 2024, siintroducono misure volte a incentivare ulteriormente lo sviluppo dell'autoconsumo e delle comunità energetiche. Tra le principali novità, il decreto prevede un contributo a fondo perduto fino al 40% per impianti realizzati in comuni sotto i 5.000 abitanti e una tariffa incentivante variabile per l'energia rinnovabile prodotta e condivisa. Inoltre, si ambisce a sviluppare cinque gigawatt di capacità produttiva da fonti rinnovabili.

Condizioni per costituire una CER
Per costituire una Comunità Energetica (CER), è sufficiente che vi siano due membri fondatori e non esiste un limite massimo al numero dipartecipanti. I membri possono avere ruoli diversi all'interno della CER: possono essere "produttori" (coloro che generano energia tramite impiantifotovoltaici e la condividono con gli altri membri), "prosumer" (utenti che producono e consumano energia, cedendo l'energia in eccesso alla rete)o "consumatori" (coloro che utilizzano l'energia prodotta dagli altri membri della Comunità). I partecipanti mantengono il loro status diconsumatori finali e hanno il diritto di recedere in qualsiasi momento dalla CER.

Secondo la recente normativa, gli impianti di produzione energetica di proprietà dei membri non sono soggetti a limiti di potenza e possonosuperare i 200 kW precedentemente stabiliti dalle disposizioni legislative precedenti. Per quanto riguarda la regolamentazione sulla distribuzioneenergetica, i membri della CER possono utilizzare le reti di distribuzione esistenti per immettere e prelevare l'energia prodotta, purché gli impiantidi produzione e i punti di prelievo della Comunità siano collegati alla stessa cabina primaria di trasformazione elettrica.

Normative Regionali e Locali
Oltre alla normativa nazionale, le regioni e gli enti locali in Italia possono adottare normative specifiche per regolare le attività delle ComunitàEnergetiche sul proprio territorio, adattandole alle peculiarità e alle esigenze locali.

Principali Aspetti Regolamentari

Le normative italiane sulle Comunità Energetiche pongono l'accento sui seguenti aspetti:

Partecipazione Attiva dei Cittadini: Le normative promuovono la partecipazione diretta dei cittadini, delle imprese e delle comunità locali nellaproduzione, la distribuzione e il consumo di energia rinnovabile, favorendo l'autoconsumo e la condivisione delle risorse energetiche.

Proattività Energetica Locale: Le regole incentivano lo sviluppo di iniziative energetiche a livello locale, favorendo la creazione di retienergetiche intelligenti e resilienti che riducano le perdite di trasmissione e promuovano l'efficienza energetica.

Scambio e Vendita di Energia: Le normative disciplinano le modalità con cui le Comunità Energetiche possono scambiare e vendere l'energiaautoprodotta, garantendo trasparenza e equità delle transazioni energetiche tra i partecipanti.

Monitoraggio e Controllo: Le regole prevedono l'adozione di sistemi di monitoraggio e controllo avanzati per gestire in modo efficiente laproduzione e il consumo di energia all'interno delle Comunità Energetiche, ottimizzando l'utilizzo delle risorse energetiche disponibili.

Incentivi e Agevolazioni: Le normative possono prevedere incentivi fiscali, economici e finanziari per le Comunità Energetiche al fine difavorirne lo sviluppo e l'adozione da parte dei cittadini e delle imprese.
In sintesi, il quadro normativo italiano sulle Comunità Energetiche mira a promuovere la transizione verso un sistema energetico sostenibile,favorire la partecipazione dei cittadini e delle comunità locali nel settore energetico e incentivare lo sviluppo di iniziative energetiche innovative ecollaborative.